Tutte le cellule del nostro corpo, per l'esattezza i cromosomi, contengono una piccola parte alla loro estremità chiamata telomero. I telomeri sono un po' come la punta finale di plastica nei lacci delle scarpe: chiudono il laccio come un cappuccio ed evitano che si sfilacci, che si rovini.
Telomeri lunghi e telomeri corti
Ogni volta che una cellula si divide, e quindi mano a mano
che il tempo passa, questi telomeri, questi cappucci, diventano più corti.
Questo vuol dire che le cellule che hanno telomeri più lunghi sono più giovani, vivranno di più perché sono meno consumate. Le cellule con i telomeri più corti, invece, non solo sono più vecchie, ma sono correlate anche allo sviluppo di molte patologie legate all'invecchiamento: problemi cardiocircolatori, osteoporosi, infiammazioni e infezioni.
Questo fenomeno di accorciamento dei telomeri, però, è un processo naturale, che avviene in ogni persona, in ogni corpo, in ogni cellula.
E allora cosa c'entra lo stress?

Stress e invecchiamento cellulare
Nel 2009 è stato dimostrato e scoperto che lo stress genera
un aumento dei processi ossidativi del corpo e porta ad un accorciamento dei
telomeri: le cellule possono arrivare a dimostrare anche 10 anni in più.
Magari adesso ti è tornato in mente quel tuo amico che a trent'anni già ne dimostrava cinquanta!
In questo caso, però,
l'invecchiamento delle cellule non è sempre visibile: sebbene anche la pelle
possa risentirne, l'invecchiamento delle cellule di cui ti sto parlando si
manifesta più come uno stato di fragilità delle cellule, che non riescono a
svolgere le loro funzioni come prima, con la stessa efficacia e, proprio come
le persone anziane, diventano più delicate, più predisposte a sviluppare delle
patologie, meno resistenti alle infezioni e alle malattie.
Questa scoperta è importantissima perché dimostra che vi è una connessione molto forte fra la nostra mente e il nostro corpo: il
modo in cui noi percepiamo gli eventi e le situazioni comporta delle
trasformazioni biologiche nel corpo.
Combattere l'invecchiamento

Elizabeth Blackburn, la scienziata che ha portato alla luce
questo fenomeno, ha guadagnato anche il premio Nobel per la medicina, dimostrando che durante la nostra vita i telomeri tendono a logorarsi,
e che “quando non sono in grado di proteggere i cromosomi in modo adeguato, le
cellule non funzionano correttamente; questo determina cambiamenti fisiologici
nell'organismo che aumentano i rischi delle principali condizioni e malattie
dell'invecchiamento: cardiovascolari, diabete, cancro, un sistema immunitario
indebolito e molto altro”, ma ha dichiarato anche che questo processo è
modificabile e che possiamo controllare in certa misura l’invecchiamento:
“l'invecchiamento sta accadendo a tutti noi ad un certo ritmo, ma questo ritmo
può cambiare e si può rallentare, prevenire e invertire l'accorciamento dei
telomeri”.
É possibile non invecchiare
Ma quindi possiamo non invecchiare?
No, l'immortalità é ancora una scoperta lontana, ma è possibile rallentare l'invecchiamento: migliorando il nostro stile di vita, possiamo aumentare il numero di anni in cui siamo in salute per goderci la vita stessa.
Basterebbe fare esercizio aerobico moderato per 45 minuti tre volte a settimana per avere i telomeri lunghi come i maratoneti; un'amicizia duratura, il supporto della tua rete di amici e della tua famiglia può migliorare la salute delle tue cellule; un atteggiamento positivo verso la vita mantiene i telomeri piu giovani; la pratica abituale della mindfulness protegge dall'invecchiamento cellulare e cognitivo.
Possiamo controllare il processo di invecchiamento più di quello che immagini e, quando parliamo di stress, non sono gli eventi stressanti a farci male, ma il modo in cui viviamo lo stress: se quando ci accade qualcosa proviamo a viverla come una sfida da affrontare e non come una minaccia o un impedimento, se interpretiamo i segnali del nostro corpo in risposta allo stress come il tentativo di recuperare tutte le energie per affrontare la sfida piuttosto che come una sofferenza in risposta allo stress, anche il nostro corpo si sentirà al sicuro, non subirà le situazioni e si sentirà rinforzato e rinvigorito.
Minimizzare l'impatto dello stress

Alcuni di noi hanno già una predisposizione
a gestire efficacemente alcune situazioni e a mantenere un atteggiamento
positivo, ma tutto questo può essere imparato e potenziato attraverso tecniche
che possono minimizzare gli effetti negativi dello stress, proteggere le nostre
cellule e mantenere il nostro benessere psicofisico
Hans Seyle, il primo a teorizzare l'esistenza dello stress, affermava che “ogni
stress lascia una cicatrice indelebile, l'organismo paga per la sopravvivenza
agli eventi stressanti”.
Ma si sbagliava: ogni stress lascia una cicatrice solo se non sappiamo come prendercene cura o come prevenire che il nostro corpo rimanga ferito".
Siamo bravissimi a prenderci cura delle ferite del corpo:
sappiamo come non farci male perché sin da piccoli ci é stato insegnato a
maneggiare bene i coltelli, a non toccare il fuoco, a guardare a destra e
sinistra prima di attraversare la strada. Sono tutte situazioni potenzialmente
pericolose che quasi mai ci fanno del male, perché sappiamo come comportarci,
come gestirle, come proteggerci.
Ma nessuno ci ha insegnato come affrontare le situazioni stressanti, cosa fare quando ci sentiamo oppressi, carichi di lavoro, quale atteggiamento é funzionale affinché anche la nostra mente sia protetta dalla sofferenza e rimanga in salute a lungo.
Non pensi sia il momento di imparare anche questo?